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Castello di Torri

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Poco distante da Barattano incontriamo il castello di Torri: il luogo dove sorse il castello era abitato fin dall'età della pietra, come testimoniano i numerosi ritrovamenti di raschiatoi, coltelli, accette levigate in pietra verde, punte di freccia, di giavellotto e di pugnale, tutte in selce. Nel 1250 vi era attestata una villa chiamata Cerqueto, toponimo che indicava la presenza, probabilmente, di un ampio bosco di querce; assunse successivamente l'attuale denominazione per la costruzione di una robusta cinta muraria, che si può ammirare ancora oggi, con alte torri angolari poi trasformate in palombare. Il castello appartenne per un periodo ai Signori Trinci di Foligno, nel 1500 sappiamo che vi abitavano 33 famiglie, spesso in lite tra loro, tanto che vari pontefici assoggettarono il castello alternativamente a Gualdo Cattaneo e a Todi.
Il castello si impone al nostro sguardo con le sue curiose torri colombaie e le caratteristiche abitazioni in pietra, addossate alla cerchia perimetrale, strette le une alle altre come a difendersi dal freddo e dagli attacchi dei nemici; molti degli edifici sapientemente restaurati conservano ancora le porte ad ogiva e le antiche scale di accesso. Appena fuori dalle mura si trovano due chiese, San Giuseppe e San Giorgio e poco più a monte dell'attuale abitato ci incuriosisce l'imponente rudere di una torre isolata. La chiesa di San Giuseppe, eretta tra XII e XIII sec., come testimoniato dalla cortina in conci dei muri, originariamente sorgeva isolata, poi in epoca successiva è stata inglobata in un edificio di più grandi dimensioni. La facciata, un tempo a capanna, come si evince dalle diverse caratteristiche della muratura, è stata sopraelevata sul lato destro e mostra ancora i segni di un antico rosone, mantiene però, ancora oggi, il delizioso campanile a vela a doppio fornice del XV sec.
L'interno, rimaneggiato nel XVI e XVII sec. è costituito da una unica aula rettangolare, con una piccola abside quadrata retrostante, coperta con volta a botte e decorata con affreschi seicenteschi che rappresentano Scene della vita di San Francesco, San Carlo Borromeo e San Giacomo Maggiore; sulla parete d'altare, inquadrata da una decorazione a finti drappi vi è una tela raffigurante San Francesco che riceve le stimmate. Al suo interno è allestito un piccolo museo, molto originale, che non ci si aspetta di trovare in un borgo come Torri: si tratta del Museo delle farfalle dove è possibile vedere una collezione di fossili, di insetti e di farfalle donata alla comunità locale dalla famiglia Cotta.

Approfondimenti e Curiosità

La torre colombaia

Si tratta di una costruzione tipica del paesaggio rurale umbro, legata in particolare ai regimi feudali che si servivano dell'allevamento dei colombi per diversi scopi, dall'agricoltura alla concimazione dei terreni, alla caccia e all'alimentazione. Successivamente se ne aggiunsero altri, come l'utilizzo militare e per le comunicazioni. Nella maggior parte dei casi le torri avevano forma circolare, ma potevano anche essere di forma quadrangolare, come spesso si trovano in Umbria; all'interno vi erano le cellette che ospitavano i volatili. Spesso avevano la doppia funzione di torre colombaia e di torre d'avvistamento; ad ogni modo esse non avevano alcuna funzione difensiva attiva, data la loro inadeguatezza a tale compito, e potevano solamente essere d'aiuto per intimorire il nemico in arrivo, incapace di distinguere, per via della distanza, la reale natura della torre.

 
Dove trovarlo