Cookie Consent by Free Privacy Policy website Castello di San Terenziano | Gualdo Cattaneo Turismo

Castello di San Terenziano

  1. Home
  2. I Castelli
  3. Castello di San Terenziano

Nel cuore dell'altopiano petroniano, sulla strada che da Gualdo Cattaneo porta a Todi, si trova uno dei castelli più interessanti e ricchi di testimonianze: il borgo di San Terenziano, costruito con uno schema a pianta quadrata, presenta ancora oggi una struttura fortificata in pietra locale. Il luogo, infatti, era già conosciuto in epoca romana, come loco petroso per le cave di pietra calcarea e travertino.
Il castello seguì sempre le vicende politiche e militari di Todi che vi insediò appositi castellani; sulla porta d'ingresso, affiancata da una maestosa torre quadrata con beccatelli, troviamo, infatti, lo stemma del comune di Todi, l'aquila tuderte. Nel rinascimento vi stabilirono la residenza i Cesi che edificarono l'omonimo palazzo, ancora oggi visibile tra le case medioevali, con la sua imponente struttura rinascimentale e il ricco portale in bugnato. Il castrum sorse probabilmente proprio in prossimità della sepoltura di San Terenziano, vescovo e martire della zona. Con una piacevole passeggiata si può raggiungere infatti la chiesa pievania di San Terenziano, situata in posizione panoramica, tra olivi e cipressi. Si tratta di un raro esempio di costruzione formata da due chiese sovrapposte: l'inferiore del XI sec., costruita in parte con materiale di epoca romana, dove fu collocato il sarcofago con le spoglie del Santo e la superiore, ricostruita del XIII sec., quando anche quella sottostante fu prolungata nella sua parte anteriore, secondo uno sviluppo costruttivo che sembra ripetere quello della duplice basilica di San Francesco ad Assisi.
Le notizie storiche su questo edificio sono piuttosto scarse, sappiamo che fu chiesa plebana di un vasto territorio, e che dipese sempre dal Capitolo del Duomo di Todi; l'aspetto che più affascina è sicuramente la sua struttura architettonica doppia. La chiesa inferiore, più antica, venne costruita accanto ad un cimitero cristiano, dove erano custoditi i sarcofagi con le spoglie di San Terenziano e san Flacco.
L'interno, semplice e di grande fascino, è a tre navate, corrispondenti a tre absidi di uguale ampiezza, illuminate, ciascuna, da una sottile monofora centrale a doppia strombatura. Molte colonne e capitelli sono di reimpiego romano, così come frammenti scultorei altomedioevali ed iscrizioni si trovano murate un po' ovunque.
Una grotta che si apre nella parete sinistra conserva ancora il rozzo sarcofago anepigrafe a due spioventi di San Flacco.
Il sarcofago altrettanto semplice, e sempre anepigrafe di San Terenziano, rimosso dall'abside centrale si può invece vedere lungo la navata, proprio all'ingresso della grotta.
La chiesa superiore, costruita in pietra locale, ha una semplice facciata a capanna in cui si apre un portale con arco a tutto sesto sostenuto da mensole.
L'interno è ad unica navata con abside semicircolare centrale,
il tetto a capanna è sostenuto da tre arconi ogivali su cui poggiano le travature.
Alle pareti laterali si conservano ancora due eleganti edicole tardorinascimentali, quella di sinistra, in pietra, dà accesso alla Cappella del Sacramento, ornata con un semplice affresco seicentesco che raffigura l'Immacolata tra i Santi Cristoforo e Francesco d'Assisi; quella di destra, in stucco, accoglie una tela cinquecentesca con la Madonna del Rosario, circondata dalle tipiche scene della Vita di Cristo e in basso i Santi Giuseppe e Sebastiano. Alla destra dell'abside si conserva un affresco di scuola locale datato 1504 con Sant'Antonio da Padova, la Madonna col Bambino, accanto a San Rocco e San Sebastiano, santi taumaturghi, invocati spesso contro le pestilenze.
Con un'altra breve passeggiata si può raggiungere la pittoresca Chiesa di Sant'Apollinare, situata in una grande radura circondata da querce poco distante dal borgo. La facciata, in conci di pietra bianca e rosa, presenta, scolpita sopra al portale di ingresso la croce patente dei Cavalieri di Malta; questo dettaglio non ci deve stupire, in quanto nel Medioevo l'Ordine Templare aveva diverse magioni nel territorio umbro; molto caratteristica è anche la piccola abside in pietra locale.
Il culto di Sant'Apollinare, vescovo romano originario della Siria, fu molto diffuso lungo tutto il corridoio bizantino che univa Roma a Ravenna, non è strano quindi trovare in questa zona una chiesa a lui dedicata.

Approfondimenti e Curiosità

Il culto di San Terenziano

Il borgo, nasce sul luogo di sepoltura di Terenziano, primo vescovo di Todi. Accusato di praticare arti magiche da Flacco, sacerdote del tempio di Giove, Terenziano venne arrestato e processato: nella sua Passio si narra del suo martirio e di quello dello stesso Flacco, in seguito convertitosi, mediante crudeli tormenti, quali la recisione della lingua e il troncamento del capo, avvenuto sotto l'imperatore Adriano nel 138 d. C. I loro corpi furono sepolti "in loco petroso qui appellatur Colonia" cioè in un luogo chiamato Colonia che distava otto miglia dalla città di Todi, da quel momento il luogo venne identificato con il nome del santo: San Terenziano. Nella chiesa a loro dedicata, in una grotta scavata nella roccia, si conservano ancora i due sarcofaghi anepigrafi che custodirono i loro corpi.

La famiglia Cesi e Galileo Galilei

Il borgo è legato anche alla storia dei Cesi, importante famiglia patrizia romana, che è divenuta famosa per aver dato i natali a Federico, naturalista e scienziato fondatore della celebre Accademia dei Lincei, amico di Galileo Galilei. La residenza di San Terenziano, come il più celebre palazzo di Acquasparta, sede di incontri di studio e di riunioni degli esponenti dell'Accademia dei Lincei, fu frequentata da personaggi importanti, che amavano dedicarsi alle speculazioni scientifiche e agli studi godendo dell'ispirazione che la campagna umbra poteva fornire.

Il Trocco del Lupo, le ammoniti e le cave di pietra rosa

San Terenziano è oggi famosa per l'arte degli scalpellini, artigiani che da generazioni lavorano la pietra bianca e rosa delle vicine cave traendone elementi architettonici che trovano spazio nei giardini e nelle case di tutto il mondo, potete ripercorrere la storia di questi artigiani, seguendo il Sentiero degli Scalpellini, in un percorso a piedi tra natura e storia.
Se invece amate le leggende, i trekking o i percorsi in bici si può raggiungere attraverso i boschi di monte Pelato, ricco di fiori e di varietà arboree il leggendario Trocco del Lupo; si tratta di una grande pietra concava che raccoglie l'acqua piovana: secondo una storia locale venne chiamato così perché serviva a dissetare i lupi. Sui Monti Martani e sull'altopiano di San Terenziano, proprio dove inizia la passeggiata verso il Trocco del Lupo, si possono trovare anche tracce importanti di fossili, in particolare ammoniti. Tra queste una particolare varietà di ammoniti rosse che ha preso il nome proprio da questi monti: Martanites.

Un gustoso appuntamento culinario: Porchettiamo!

Nel mese di maggio non potete mancare ad un appuntamento davvero particolare, organizzato in uno dei castelli del territorio. Si tratta di Porchettiamo: protagonista di questo evento è uno dei cibi più gustosi e popolari della tradizione gastronomica italiana: la porchetta. I migliori produttori di porchetta si danno appuntamento proprio a San Terenziano di Gualdo Cattaneo, in quella che diventa la "Piazza delle Porchette", per una tre giorni dedicata alla regina del cibo di strada, in abbinamento alle birre artigianali e ai vini della Strada del Sagrantino. Un percorso gastronomico che si potrà fare passeggiando tra i vicoli del castello, nelle piazze e nel giardino di palazzo Cesi, gustando al suono di musica i tanti tipi di porchetta: quella umbra e toscana, quella laziale e marchigiana, fino alla Calabria e alla Sicilia tra laboratori e degustazioni, passeggiate e giochi.
















Dove trovarlo
Video del castello