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Castello di Forte Sorgnano

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Il nostro itinerario alla scoperta dei Castelli Gualdesi, vero e proprio sistema difensivo del territorio, include anche il castello di Forte Sorgnano, che come Gualdo e Pomonte si trova sul versante orientale della valle del Puglia, a controllo delle colline circostanti, spesso contese tra Bevagna, Perugia e Deruta. Un tempo vero e proprio avamposto militare, si trova ancora oggi isolato ed immerso in fitti boschi di lecci. Quasi sospeso tra cielo e terra racconta una storia tutta particolare: l'esame linguistico del toponimo lascia ipotizzare un utilizzo del territorio già in epoca romana, probabilmente in connessione con la rigida centuriazione della valle del Tevere. In questo periodo probabilmente fungeva da tenuta agricola, una sorta di villa rustica; diversi elementi inducono ad ipotizzare che le origini della fortezza possano risalire alla dominazione longobarda, (VII-VIII sec.) soprattutto per la sua ubicazione alla sinistra del Tevere, proprio al confine tra il Ducato di Spoleto e il cosiddetto Corridoio Bizantino. Il castello di Sorgnano è menzionato per la prima volta nel Liber Censum della Sede Apostolica, redatto negli anni venti del ‘200 ed oggi conservato nell'Archivio Segreto Vaticano. Il castello figura nell'elenco delle rendite garantite alla Santa Sede dai castelli del Ducato di Spoleto. Nel corso della sua storia, il castello è stato presidio guelfo, a varie riprese appendice della vicina Bettona utilizzato a contenimento della ghibellina Assisi. Il suo destino lo vedrà, in seguito, passare in mano alle principali famiglie umbre: i Segna nel Trecento, i Crispolti dalla metà del Quattrocento, i Della Penna nell'Ottocento, i Bianconi da fine Ottocento ai primi decenni del Novecento.
Una delle storie curiose che coinvolsero questo luogo nel Medioevo risale al 1381, anno nel quale il padrone della Rocca di Sorgnano, Francesco di Giovanni Segna, con alcuni fuorusciti danneggiava alcuni castelli del Todino, imprigionando uomini e rubando bestiame, mettendo poi la taglia per il riscatto. La rocca quindi divenne rifugio dei fuoriusciti e il Segna congiurò di uccidere Pietro Crispolti, signore di Bettona e assoggettare la rocca ai Trinci; la congiura fu scoperta e il Segna, costretto a fuggire a Cannara, fu dichiarato ribelle della patria e il castello di Sorgnano fu sorvegliato da uomini di Bettona che vennero stipendiati con tre bolini giornalieri.
Il castello, oggi perfettamente restaurato, è adibito ad attività ricettiva e ci appare con la sua forma di pentagono irregolare, ancora circondato da imponenti mura, risalenti probabilmente all'VIII sec. Varcato il cancello, si entra nell'intimità della corte e si accede ai suoi antichi saloni che seguono la pianta a ferro di cavallo con pareti caratterizzate da una splendida arenaria a vista. L'annessa Tenuta di Forte Sorgnano è un'azienda di oltre duecento ettari con interessante vegetazione di tipo mediterraneo, disseminata di olivi, lecci, querce e corbezzoli.

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